E’ iniziato oggi nel Porto di Oristano lo sbarco dalla Nave Brigitte M. del materiale necessario per il rifacimento di un lungo tratto della rete ferroviaria sarda ad opera di R.F.I..
Si tratta in particolare di oltre 1800 rotaie della lunghezza di 36 m ciascuna che dovranno essere successivamente saldate a gruppi di tre per formare pezzi lunghi 108 m, per una lunghezza complessiva di oltre 65 mila metri.
Il cantiere per il deposito e l’assemblaggio dei materiali è stato allestito nell’Area Industriale di Oristano, precisamente nel Parco Ferroviario realizzato nel Corpo Nord dell’Agglomerato, dal quale i pezzi verranno inviati via ferrovia ai diversi cantieri della rete.
Questo lavoro consentirà quindi il primo utilizzo operativo del Raccordo Ferroviario, pur limitato alla tratta compresa tra il Corpo Nord e la Stazione FS di Oristano, e potrà essere utile per valutare le potenzialità dell’infrastruttura ferroviaria a servizio dell’are industriale, per la quale nel corso degli anni sono sicuramente mutate le prospettive di utilizzo. Infatti, l’opera è stata avviata all’inizi degli anni 70 e portata avanti con successivi lotti di lavori sulla base dei finanziamenti disponibili; tutto questo mentre il trasporto merci su ferro è andato progressivamente a diminuire.
Sono perciò allo studio nuove ipotesi di utilizzo della infrastruttura, anche in coordinamento con i progetti in corso presso la stazione intermodale presso la stazione ferroviaria di Oristano per le quali occorrerà un confronto con gli enti locali interessati. Inoltre è in corso di valutazione con l’autorità di sistema portuale del mare di Sardegna la possibilità di attivare un punto di imbarchi/sbarco di carri ferroviari nel porto, ipotesi che richiederebbe modesti investimenti per la manutenzione straordinaria del binario già realizzato nel piazzale dello scalo.
Per il presidente del consorzio industriale provinciale oristanese, Massimiliano Daga, questo primo utilizzo operativo della infrastruttura ferroviaria consortile rappresenta lo sblocco di una situazione ferma ormai da diversi anni ed un importante punto di partenza per un utilizzo del raccordo a favore del sistema economico Oristanese