Incontro particolarmente atteso la mattina di martedì 26, nella sede del Consorzio Industriale Provinciale Oristanese, con la presentazione dei risultati della campagna di rilevazioni olfattive con la tecnologia del naso elettronico riferite agli odori provenienti dall’Impianto di Trattamento R.S.U. di Arborea.
Hanno partecipato all’incontro convocato dal CIPOR il Sindaco del Comune di Arborea Manuela Pintus, accompagnata dal proprio consulente Nello Corrao, l’Assessore Antonio Urracci del Comune di Marrubiu, il Dirigente dell’Assessorato Ambiente della Provincia di Oristano, Luciano Casu con il Tecnico Stefano Pes, i Tecnici dell’ARPAS di Oristano Teresa Ariu, Davide Zaccheddu e Gianfranco Puddu, il Presidente del Consorzio Massimiliano Daga con il Direttore Marcello Siddu, il Dirigente dell’area impianti del Consorzio Salvatore Daga con il Direttore dell’Impianto Giuliana Fadda, e 2 rappresentanti del Comitato per la qualità della vita di Sant’Anna, Is Bangius, Masongiu.
I risultati della campagna di rilevazione olfattiva con la tecnologia del naso elettronico sono stati illustrati dalla dott.ssa Silvia Silvestri e dal suo staff della Fondazione Edmund Mach, Istituto di Ricerca e Trasferimento Tecnologico dell’Università di Trento, al quale il Consorzio aveva affidato l’incarico.
L’iniziativa era stata presentata dal CIPOR nel corso dell’assemblea popolare tenutasi il 18.07.2019 nella borgata di Sant’Anna, anche al fine di chiedere la collaborazione dei residenti nell’area per affiancare le rilevazioni di natura soggettiva delle persone a quelle di tipo oggettivo effettuate con lo strumento elettronico, il quale riconosce la presenza o meno dell’odore che è stato addestrato ad individuare, simulando il naso umano.
Lo strumento è rimasto posizionato in una abitazione della borgata di Sant’Anna, il centro abitato più popoloso tra quelli vicini all’impianto, per la durata di un mese, dal 19 luglio al 19 agosto. L’avvio delle rilevazioni è stato preceduto dalle attività di addestramento del naso elettronico, mediante le quali lo strumento è stato tarato per riconoscere la tipologia degli odori provenienti dalle diverse fonti di emissione presenti in impianto.
Per il Consorzio era importante effettuare una indagine dalla quale ottenere una mole di dati significativa in condizioni operative gravose e, come affermato dai tecnici della Fondazione Edmund Mach, quella condotta a Sant’Anna è stata la campagna di rilevazione più lunga tra quelle da loro condotte. Anche la scelta del periodo in cui effettuare le rilevazioni, quello estivo, è stata determinata dalla volontà di fare l’indagine nelle condizioni più impegnative per l’esercizio dell’impianto di smaltimento. Infatti, nel periodo estivo si registra un incremento dei conferimenti della frazione umida e temperature elevate che accelerano la degradazione dei rifiuti e la produzione di odori e, sempre nel periodo estivo, storicamente vengono segnalati in misura maggiore i fastidi legati agli odori.
La dott.ssa Silvestri ha illustrato le risultanze della campagna di indagine, dalla quale è risultato che, su 44.483 minuti complessivi di rilevazioni nel mese di indagine, gli eventi positivi, quelli cioè associati alla presenza degli odori al riconoscimento dei quali lo strumento è stato addestrato, hanno avuto una durata complessiva di 2.805 minuti, per una percentuale del 6,3% del tempo totale; sono stati inoltre registrati eventi sconosciuti per 87 minuti, pari allo 0,2% mentre il resto, pari a 41.591 minuti (93,5%) è derivato dall’aria ambiente.
La distribuzione delle rilevazioni positive nel corso della giornata ha interessato prevalentemente le ore dell’alba e della mattina presto, della sera tardi e della notte, con condizioni meteo associate alla calma di vento.
Particolarmente interessante è stata l’analisi delle fonti di provenienza degli odori rilevati: del 6,3% di eventi positivi complessivamente rilevati, il 41% è risultato proveniente dal biogas, il 29% dal fronte della discarica, il 24% dai cumuli di compost, il 5% dalle vasche di raccolta del percolato, e l’1% dai biofiltri. Questa informazione è risultata molto utile al fine della implementazione di nuovi e ulteriori accorgimenti gestionali finalizzati a limitare la diffusione degli odori.
Infatti, nella discussione che è seguita alla presentazione dei dati, i Tecnici del Consorzio hanno illustrato le possibili azioni attuabili nell’immediato, che riguardano: la realizzazione di un maggior numero di pozzi di captazione del biogas ed il loro collegamento alla torcia esistente, la copertura del corpo della discarica con teli impermeabili per evitare emissioni di biogas dovute a fessurazioni del terreno di ricopertura che potrebbero verificarsi in presenza di temperature elevate, il miglioramento del processo di compostaggio con verifica dell’indice respirometrico del prodotto.
Le azioni attuabili nel medio periodo, sempre finalizzate ad ulteriori miglioramenti, riguardano soprattutto la implementazione di una sezione di biodigestione anaerobica nella linea di compostaggio, soluzione che, come dichiarato dai tecnici della Fondazione Edmund Mach, ha dato ottimi risultati in altri impianti da loro seguiti.
Su quest’ultimo intervento del biodigestore il Consorzio, in accordo con i Comuni di Arborea e Marrubiu, ha chiesto il supporto di Legambiente Sardegna per la attivazione di un processo partecipativo, il cui avvio è previsto nei prossimi giorni, e che prevede la illustrazione del progetto alle istituzioni, agli operatori economici ed ai residenti nell’area dell’impianto con il fine di informare in modo capillare i territori dell’oristanese e sensibilizzare le comunità locali sulle opportunità legate all’implementazione del digestore anaerobico, con la raccolta di suggerimenti e raccomandazioni.
I partecipanti all’incontro hanno rivolto numerose domande ai Tecnici della Fondazione e del Consorzio, ed hanno sostanzialmente condiviso le azioni che il CIPOR intende avviare nell’immediato per limitare la propagazione degli odori provenienti dall’impianto.
Per il Presidente del Consorzio, Massimiliano Daga, “l’esperienza della campagna di rilevazioni olfattive con il naso elettronico è risultata molto positiva perchè l’intento dell’Ente non era quello di dimostrare l’assenza o la scarsa rilevanza degli odori prodotti dall’impianto di trattamento R.S.U., ma la misurazione oggettiva della consistenza di un fenomeno già previsto nella Valutazione di Impatto Ambientale e, soprattutto, la individuazione delle fonti di provenienza, le fasce orarie e le condizioni meteo in cui è più facile avvertire fastidi, con l’obiettivo di individuare le migliori soluzioni possibili per attenuarli.
Il Consorzio, così come in passato, ha affrontato questa campagna di rilevazione chiedendo il supporto degli organi di controllo (Provincia, ARPAS e ASL) e delle Amministrazioni Comunali, e non ha esitato ad impegnare risorse umane e finanziarie nella consapevolezza che la propria natura pubblica deve portare ad operare, come scelta autonoma, con livelli di trasparenza e senso di responsabilità che vadano oltre gli obblighi derivanti dalle autorizzazioni, al fine di limitare al minimo i disagi per coloro che abitano nelle vicinanze dell’Impianto.
Alla luce degli sforzi che l’Ente compie per gestire al meglio un pubblico servizio a favore di tutto l’ambito provinciale e dei buoni risultati dagli stessi prodotti, l’auspicio è che le Istituzioni e i cittadini vogliano sostenere il Consorzio nelle iniziative che sono state finora attivate e che verranno promosse in futuro senza enfatizzare un fenomeno che, come dimostrato dalla campagna di monitoraggio sopra presentata, è stato rilevato da una indiscutibile strumentazione tecnica come temporalmente limitato: a fronte di un reale e sincero atteggiamento collaborativo e senso di responsabilità, il Consorzio, come sempre, continuerà a fare la sua parte”.
28.11.2019