Con la pubblicazione sul BURAS del “Collegato” alla Finanziaria è diventato legge l’emendamento che stanzia 10 milioni di euro da erogare nel triennio 2023-2025 per la copertura delle spese di investimento in ammortamento riferite all’Impianto consortile di trattamento RSU di Arborea, gestito dal Consorzio Industriale Provinciale Oristanese.
L’emendamento è stato fortemente sostenuto dai Sindaci del territorio e condiviso e sottoscritto da tutti i Consiglieri Regionali della provincia di Oristano a partire dal primo firmatario Emanuele Cera insieme a Domenico Gallus, Diego Loi, Alfonso Marras, Annalisa Mele, Alessandro Solinas, Gianni Tatti.
Il finanziamento assegnato consentirà di abbattere gli oneri di ammortamento che gravano sulle tariffe di smaltimento dei rifiuti, in particolare, quella del secco residuo, consentendo una significativa riduzione dei costi di conferimento dei rifiuti a carico dei Comuni della provincia di Oristano e, di riflesso, dei cittadini.
L’esigenza di individuare uno strumento per mitigare le tariffe di conferimento RSU era divenuta pressante a seguito della applicazione della nuova tariffa di smaltimento del rifiuto secco residuo per il 2023 - 2024, che è passata da 184,23 €/t, a 292,40 €/t.
Le cause di questa notevole variazione sono state dettagliatamente e ripetutamente illustrate ai Sindaci della provincia e, sinteticamente, sono state determinate dal fatto che dal 2023 il Consorzio ha dovuto inserire in tariffa alcune nuove, rilevanti, voci di costo, tra le quali le più rilevanti sono rappresentate dai costi che vengono sostenuti per il trasporto e smaltimento del rifiuto secco indifferenziato: la discarica di servizio di Arborea ha infatti esaurito la volumetria autorizzata; conseguentemente, dall’inizio del secondo semestre del corrente anno il rifiuto secco indifferenziato viene sottoposto all’obbligatorio trattamento meccanico biologico di stabilizzazione presso l’Impianto consortile e, successivamente, viene trasportato alla discarica di Villacidro per lo smaltimento, in quanto la pianificazione regionale in materia di rifiuti non consente ulteriori ampliamenti della Discarica di Arborea. Quindi, dall’inizio del secondo semestre del 2022, ai costi di gestione del rifiuto secco indifferenziato si sono aggiunti quelli per il trasporto e smaltimento a Villacidro (oltre 140 €/t), con il solo venir meno del costo di smaltimento presso la discarica di servizio di Arborea oramai esaurita. A questi nuovi costi si sono dovuti aggiungere anche i notevoli incrementi della spesa per i carburanti e, soprattutto, per l’energia elettrica sostenuti dal 2021 mentre, nel rispetto delle disposizioni regionali che impongono la copertura di tutti i costi di gestione con le tariffe, è stato obbligatoriamente inserito in tariffa anche il recupero della perdita di gestione del secondo semestre 2022.
Nel lavoro di predisposizione delle tariffe, in cui occorre necessariamente trovare una copertura a tutte le componenti di costo per garantire sempre l’equilibrio economico di gestione dell’impianto, il Consorzio ha contenuto nei limiti del possibile l’impatto degli extra costi sulle tariffe di smaltimento tenendo conto dei più recenti aggiornamenti al ribasso delle previsioni dei costi e introducendo diverse ottimizzazioni gestionali: per ridurre l’incidenza della perdita del secondo semestre 2022 questa è stata “spalmata” sulle tariffe di smaltimento 2023 e 2024 e sono state utilizzate delle previsioni di costo dell’energia elettrica particolarmente ottimistiche nella speranza di una riduzione delle bollette nei prossimi mesi. Questo ha consentito di contenere l’incremento della tariffa del secco residuo dalla misura inizialmente prevista di oltre 324 €/t a quella di 292,40 €/t, rispetto alla misura precedente di 184,23 €/t, mentre la tariffa dell’umido è stata elevata a 110,50 €/t rispetto alla misura precedente di 97,13 €/t.
Nonostante gli sforzi compiuti in linea tecnica dal Consorzio la misura della tariffa del secco residuo, pur pienamente giustificata dalle nuove, considerevoli, voci di costo, è risultata elevata e con forte difficoltà di assorbimento da parte dei Comuni.
Alla luce di queste considerazioni e della grande rilevanza che questa problematica comporta per gli oltre 80 Comuni della provincia di Oristano che conferiscono il secco residuo presso l’Impianto - ed i loro cittadini -, il Consorzio, considerata la difficoltà di accedere a finanziamenti in conto gestione ed alla luce della esigenza di poter contare su una riduzione duratura dei costi di esercizio dell’Impianto, è stata individuata negli ammortamenti la voce di costo rilevante che si sarebbe potuta abbattere definitivamente con significativo impatto positivo sulle future tariffe di smaltimento RSU: il Consorzio ha infatti realizzato in parte con fondi privati le linee di lavorazione del rifiuto secco residuo e del rifiuto organico mediante due distinti interventi, di cui il “Primo Lotto Funzionale” comprende la linea di lavorazione del secco residuo e parte della linea di lavorazione del rifiuto organico, ed il “Secondo Lotto Funzionale” che riguarda il completamento della linea di lavorazione del rifiuto organico.
La gestione delle due linee è stata avviata in regime di concessione e, nell’ambito di questa, il “Primo Lotto” è stato realizzato in regime di Project Financing, con un cofinanziamento da parte dell’impresa concessionaria superiore al 50% da recuperare, unitamente ai correlati oneri finanziari, negli anni di durata della gestione dell’Impianto mediante apposita voce delle tariffe di conferimento a carico dei Comuni sulla base di un Piano Economico Finanziario.
A seguito della revoca della concessione del Primo e Secondo Lotto affidata ad una Impresa Concessionaria privata, dal primo dicembre del 2015 il Consorzio Industriale Provinciale Oristanese gestisce in via diretta l’impianto di trattamento RSU di Masangionis- Arborea, assumendo a proprio carico gli oneri finanziari e di ammortamento a copertura delle somme corrisposte alla Concessionaria, che vengono recuperate mediante le Tariffe di smaltimento RSU. In ogni caso l’importo complessivo degli oneri finanziari e di ammortamento imputati annualmente in tariffa dal Consorzio è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a quello previsto dal PEF dell’Impresa precedente Concessionaria.
La scelta del Consorzio di risolvere anticipatamente la Concessione ed effettuare la conduzione diretta dell’impianto di trattamento RSU era stata dettata proprio dalla volontà di operare con una gestione “a costo”, senza alcun utile d’Impresa, in maniera da poter destinare tutte le possibili economie di gestione al contenimento delle tariffe. In relazione ai suddetti obiettivi i risultati di gestione sono stati finora ottimali, ma è evidente che il notevole incremento dei costi di gestione sopra evidenziato ha obbligato il Consorzio ad individuare modalità alternative per il contenimento delle tariffe; da qui la necessità di richiedere la copertura dei costi di investimento dell’Impianto non coperti da finanziamento pubblico (al pari degli altri Impianti di smaltimento rifiuti che hanno ricevuto contributi pubblici per l’intero importo dei lavori) e non ancora ammortizzati, il cui importo era di circa 10 milioni di euro.
Il finanziamento assegnato è quindi finalizzato alla copertura di costi di investimento per il Primo e Secondo Lotto dell’Impianto sostenuti dal Consorzio con fondi propri e prestiti bancari, e consentirà all’Ente l’immediato impegno delle somme che saranno erogate, andando ad abbattere definitivamente le quote annuali di ammortamento e dei correlati oneri finanziari attualmente imputati tra i costi di gestione dell’Impianto. Sulla base della ipotesi tariffaria già approvata dalla Regione, la tariffa del secco residuo per il 2023 sarà contenuta in 209,61 €/t a fronte della misura attualmente applicata di 292,40 €/t, con una riduzione di 82,79 €/t, con estensione degli effetti positivi anche ai prossimi anni, quando il rifiuto secco residuo dovrà essere trasportato e smaltito al Termovalorizzatore di Macchiareddu. Sono previsti benefici anche per la tariffa dell’umido, seppure in misura minore.
Gli effetti dell’intervento finanziario disposto dal Consiglio Regionale andranno pertanto integralmente a vantaggio dei Comuni della provincia - mediante il contenimento delle tariffe di smaltimento RSU - e, di riflesso, sui cittadini in quanto per il Consorzio si tratterà di una mera “partita di giro”.
Per il Presidente del Consorzio, Gianluigi Carta, è doveroso un sentito ringraziamento a tutti i Consiglieri Regionali del territorio che hanno contribuito all’approvazione dell’emendamento con il convinto sostegno dei Comuni della provincia e dell’Ente; questo importante risultato è anche la dimostrazione che quando le forze politiche del territorio sono coese gli obiettivi vengono raggiunti.
I prossimi passi del Consorzio saranno quelli di prendere contatto con l’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente per definire le modalità di erogazione del finanziamento e, quindi, procedere all’applicazione delle nuove tariffe a partire dal 01.01.2023 operando i necessari conguagli con le somme già corrisposte.